L’acqua potabile, o acqua destinata al consumo umano, è una risorsa naturale primaria per la sopravvivenza degli esseri umani. Deve trattarsi di un’acqua limpida, inodore, incolore, insapore e soprattutto priva microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l’uomo.

In Italia, la mancanza del libretto impianto della caldaia comporta una sanzione amministrativa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 600 euro.
Questa sanzione è prevista dal decreto legislativo 192/2005, che regola la gestione dei rifiuti e l’inquinamento ambientale.

La normativa italiana, in particolare il decreto legislativo 18/2023, prevede che l’amministratore di condominio sia il gestore della distribuzione idrica interna, ovvero di tutto l’impianto idrico condominiale, dalle tubature ai serbatoi, compresi gli addolcitori e le autoclavi.

La mancata revisione della caldaia espone il proprietario di casa (o l’amministratore di condominio) a una multa la cui entità è disciplinata dal decreto legislativo numero 192 del 2005. L’articolo 15 della norma indica una forbice che va da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro

La legionellosi, causata dal batterio Legionella, può presentare sintomi simili a quelli di altre malattie respiratorie e influenzali.

La Legionella è un batterio che può causare la legionellosi, una malattia polmonare grave.
La Legionella si trova comunemente nell’acqua e si sviluppa in ambienti acquatici come sistemi di approvvigionamento idrico, condizionatori d’aria, torri di raffreddamento e impianti idrici domestici.

La Legionella è un genere di batteri, e la specie più nota in questo genere è la Legionella pneumophila. Questi batteri sono ubiquitari nell’ambiente, ma possono diventare problematici quando si moltiplicano in sistemi idrici artificiali, come ad esempio quelli presenti in impianti di condizionamento dell’aria, torri di raffreddamento, sistemi idrici ospedalieri e vasche idromassaggio.